Valutiamo come un grande risultato politico del
Comitato Acqua bene la votazione avvenuta ieri in Consiglio Comunale,
che ha visto espressa una netta contrarietà da parte dei consiglieri
e del sindaco a questa Fusione.
Siamo consapevoli, e ieri lo abbiamo rivendicato,
che se non avessimo organizzato il presidio e non avessimo fatto
pressioni nelle settimane precedenti nei confronti dei consiglieri
comunali e della giunta, non ci sarebbe stata nessuna Commissione e
nessun Consiglio Comunale.
Il problema della democrazia e della richiesta di
nuove forme di partecipazione resta però inalterato, perché ci
siamo trovati ieri con il Consiglio Comunale blindato dalle forze
dell’ordine (come già accaduto a Padova e Bologna). Forze
dell'ordine che impedivano l'accesso agli attivisti del Comitato e ai
cittadini intervenuti. Con tanta insistenza e una forte pressione
siamo riusciti ad assistere alla discussione dopo aver subito diversi
strattonamenti e spintonamenti.
Come abbiamo ripetuto più volte in questi giorni,
l'operazione della fusione, si è svolta con metodo tutto
verticista e chiuso nelle stanze dei poteri economici e finanziari.
Le migliaia di cittadini che pagano con le loro bollette, sempre più
care, i servizi erogati (acqua e rifiuti in primis), non hanno avuto
voce in capitolo e le informazioni parziali sull'operazione sono
filtrate solo attraverso articoli di giornale.
Ci sembra evidente che l'agenda politica sia
stata detta da HERA spa, la quale ha preferito far pesare i
propri tempi ed interessi aziendali a quelli della democrazia,
riproducendo quel paradigma che caratterizza le politiche di
austerità: forti coi deboli, deboli coi forti. Possiamo
pertanto affermare che anche in questa occasione sono gli
interessi privatistici e di mercato a dettare la linea politica,
esattamente come i Consigli di amministrazione decidono al posto dei
Consigli comunali, chiamati solamente a ratificare le scelte avvenute
altrove. L'esito della votazione del consiglio comunale di ieri ci
mostra però un'inversione di tendenza che dobbiamo mettere da subito
a verifica... come dire dalle parole ai fatti concreti.
Rimane, infatti a nostro avviso, del tutto invariata
la poca incisività e la subordinazione dell’Amministrazione
comunale nei confronti della Multiutility Hera Spa. Dal 14 di giugno
ad oggi, infatti, non abbiamo avuto aperture concrete ne da parte
dell’Amministrazione, ne dell’ex ATO svanita con tutti i suoi
documenti. Nessuna parola chiara sul percorso di
ripubblicizzazione del SII e sull’eliminazione della remunerazione
del capitale in bolletta, richieste sancite con la vittoria
referendaria del 12 e 13 giugno 2011 anche nel nostro Comune.
Gli amministratori locali, ad ogni incontro, ci
hanno spiegato che il problema era ed è del Legislatore che
doveva e deve chiarire come dar seguito al risultato referendario
e che le responsabilità di questo vuoto legislativo non erano
e non sono accreditabili a loro. Queste sono le parole ribadite dal
Sindaco anche ieri sera nell'intervento di chiusura del consiglio
comunale.
Poco coraggio a praticare le nostre proposte, poco
interesse al cambiamento. Fino ad ora non ci siamo sentiti
all’interno di un processo democratico e partecipato, tanto
paventato da tutto il consiglio comunale ma dopo la votazione di
ieri, lungi dalle polemiche vuote e stantie, vogliamo subito
passare alle proposte concrete.
Il risultato della votazione contro la fusione
HERA-ACEGAS e la richiesta esplicitata ieri dal consigliere Pazzaglia
al Sindaco, ovvero quella di prendere in considerazione il percorso
di ripubblicizzazione attraverso la trasformazione di Romagna
Acque società delle fonti Spa in un azienda speciale di diritto
pubblico, aprono delle importanti possibilità.
Chiediamo pertanto al Sindaco – viste le aperture
di Gnassi fatte ieri sera in consiglio e che abbiamo apprezzato –
se sarà possibile attivare nelle prossime settimane questo
percorso esplorativo supportato con un tavolo di tecnici
comunale, dato che insieme al Coordinamento dei Comitati Acqua Bene
Comune della Romagna stiamo sviluppando ed elaborando questa fattiva
proposta.
Invitiamo pertanto tutti quelli che in questi giorni
hanno camminato con noi, dai consiglieri ai cittadini, di non
vanificare questi sforzi e di supportarci in questo lungo ma vincente
percorso.
Si scrive acqua, si legge democrazia!
--
Comitato Acqua e Beni Comuni Rimini
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